Energia vitale ed energia magica
La magia, su Reta, è la capacità di manipolare determinate energie che circondano il pianeta e permeano qualsiasi cosa, animata o inanimata che sia. Gli studiosi distinguono due grandi forme di energia: l’energia vitale e l’energia magica. La prima è presente solo negli esseri viventi, anche se può esistere liberamente sotto forma di spirito. A volte, ma solo per tempi brevi e solo utilizzando specifici incantesimi, può permeare oggetti e cadaveri, dando loro temporaneamente una parvenza di vita.
L’energia magica è una specie di fluido che copre l’intera superficie di Reta. Invisibile ai più, può essere vista e manipolata solo dagli esseri fatati e da coloro che si sono dedicati allo studio della magia e hanno una particolare qualità detta quintessenza.
Gli otto elementi
Vi sono otto tipi di energia magica, ognuno legato ad ognuno degli otto elementi: Aria, Acqua, Fuoco, Ghiaccio, Roccia, Humus, Luce e Oscurità.
L’energia magica legata all’aria è chiamata Eter, e si trova solo nell’aria, soprattutto negli strati più alti dell’atmosfera. È grazie a questa energia che è possibile comunicare a distanza o vedere ciò che sta avvenendo in parti lontane del mondo. L’Eter è un’energia molto sottile e difficile da controllare. Assieme all’Umor, l’energia magica legata all’acqua, permette di operare anche sul clima. Quest’ultima è reperibile su quasi tutto il pianeta, ma è particolarmente forte sui mari e sui grandi laghi. Permette di agire sia sulle acque che sulla maggior parte degli esseri viventi, a causa del loro elevato contenuto d’acqua; non sui demoni tuttavia, a meno che non siano specificatamente demoni dell’acqua.
Il Piros è l’energia magica legata al fuoco e permette di sciogliere la pietra e il metallo, modificare la temperatura delle cose, accendere fuochi magici anche su sostanze incombustibili, persino scaldare gli esseri viventi. Il suo contrario l’Iber, l’energia magica legata al ghiaccio, non solo può abbassare la temperatura di cose ed esseri viventi, ma anche bloccarne i movimenti.
Il Lapis è l’energia magica legata alla pietra. Essa scorre nelle profondità della terra e solo raramente viene in superficie. Appena sotto il terreno è molto debole, ma nelle caverne è molto forte. Sulle acque è praticamente inesistente. Permette di cambiare la struttura di molte sostanze e viene usata da coloro che praticano sia la magia che l’alchimia assieme a Piros e Umor. Viceversa il Bios è l’energia legata all’humus. Essa è in grado di interagire con l’energia vitale e può essere usata sia per curare che per uccidere, così come per dare la vita a oggetti inanimati. È molto comune nei sottoboschi e nello strato di terriccio che si trova in superficie. Difficile trovarla nelle caverne o in profondità.
Fotos è l’energia magica legata alla luce. Essa permette di fare magie di ricerca e di ritrovamento, di rendere visibile ciò che non lo è e di contrastare le magie di occultamento, ottenute attraverso l’utilizzo di Skotos, l’energia magica legata all’oscurità. Quest’ultima è reperibile quasi esclusivamente di notte e nei luoghi bui, raggiungendo il suo apice durante la tripla eclissi.
Una magia può far uso di uno o più tipi di energia magica contemporaneamente. Essenziale, tuttavia, affinché la magia possa aver effetto, la presenza di un catalizzatore. Questi può essere una creatura vivente, quale appunto un mago umano o un essere fatato, oppure può essere un talismano o comunque un oggetto dotato di magia propria. Senza questo catalizzatore l’energia magica scorre liberamente e interagisce in modo del tutto incontrollato, generando eventi inspiegabili e imprevedibili.
Una magia può far uso di una o più tipi di energia magica contemporaneamente. Essenziale, tuttavia, affinché la magia possa aver effetto, la presenza di un catalizzatore. Questi può essere una creatura vivente, quale appunto un mago umano o un essere fatato, oppure può essere un talismano o comunque un oggetto dotato di magia propria. Senza questo catalizzatore l’energia magica scorre liberamente e interagisce in modo del tutto incontrollato, generando eventi inspiegabili e imprevedibili.
I loci e il multiverso
Là dove molti flussi di energia si intersecano, si creano quelli che sono chiamati luoghi di potere o loci, spesso legati a punti di contatto fra i vari piani del multiverso. I più grandi maghi hanno speso una vita per trovare questi posti e alcuni di loro sono arrivati persino a costruirvi sopra la loro dimora, con risultati disastrosi, dato che nessuno, per quanto potente, può mantenere a lungo il controllo di questi nodi. Un locus è l’unico posto dove è possibile, ma non sempre, aprire e mantenere sufficientemente stabile un portale fra diverse dimensioni.
Ogni flusso magico ha un proprio colore, o almeno così appare agli occhi di chi è in grado di vedere l’energia magica. L’Eter è azzurro, quasi blu quando è molto intenso, bianco, quasi fumoso e difficilmente visibile quando è debole. L’Umor varia fra il verde e il turchese, con varie sfumature a seconda della sua intensità. Il Piros è rosso mentre l’Iber è bianchissimo, quasi trasparente. Il Lapis è grigio, il Bios è viola, il Fotos è giallo e infine lo Skotos è di un nero profondo, tanto più intenso quanto maggiore è il flusso.
Pochi riescono a vedere l’energia vitale. Chi l’ha vista afferma che ha il colore dell’oro giallo e dell’oro bianco fusi assieme, con riflessi come di madreperla. Altri l’hanno paragonata all’argento vivo.
Come già accennato, per poter fungere da catalizzatore un essere vivente deve avere una proprietà peculiare detta Quintessenza. La quintessenza è una caratteristica che non si può acquisire: o la si ha, oppure non la si ha. Mentre tuttavia gli esseri fatati sanno utilizzarla istintivamente per manipolare l’energia magica, gli esseri umani devono imparare a usarla. Un essere umano dotato di quintessenza potrà, occasionalmente e spesso senza rendersene conto, operare qualche magia in modo istintivo, come fanno gli esseri fatati, ma solo con lo studio e la pratica si possono effettuare veri e propri incantesimi.
Fare una magia è tutt’altro che semplice. Le leggi della magia sono complesse quanto quelle della natura. Quando ad esempio si fa levitare un oggetto, non si fa altro che usare un flusso di Eter per generare una forza che mantenga l’oggetto a una certa altezza. Una volta compreso il meccanismo non c’è nulla di straordinario in tutto ciò, non più che sollevare lo stesso oggetto con una mano. Il modo in cui opera la magia, tuttavia, è quello di usare la quintessenza per agire sul flusso magico. Sebbene infinitamente più debole, la quintessenza funziona come una leva, può cioè muovere e modellare flussi anche molto intensi. Un uso sconsiderato può tuttavia far perdere al mago il controllo del flusso col rischio che gli si ritorca contro.
Gli incantesimi
Imparare un singolo incantesimo può richiedere da alcuni giorni a diversi anni. I gesti e le parole non hanno altro scopo che ricreare quegli schemi mentali che servono per ottenere il giusto effetto, tanto che nei maghi più esperti spesso le parole sono ridotte a un sussurro e i gesti a movimenti quasi impercettibili. Sono insomma una sorta di meccanismo mnemonico che viene associato allo schema mentale giusto tramite la pratica. È per questo che i maghi di diversi popoli possono fare le stesse magie in lingue diverse e usando movimenti differenti. Questo non vuol dire tuttavia che qualsiasi movimento o frase possa andar bene per uno specifico incantesimo. Ogni movimento e ogni suono ricrea in un essere umano strutture mentali particolari, per cui ogni incantesimo è legato a una certa combinazione di questi elementi. Le varianti sono tali solo per elementi secondari, tant’è che è stato dimostrato che le formule che nelle varie lingue danno lo stesso risultato hanno tutta una serie di assonanze comuni, pur avendo le singole parole significati differenti. In definitiva, conoscere le parole e i movimenti legati a un certo incantesimo non è di alcuna utilità per riprodurre una magia, anche da parte di chi ha la quintessenza: è lo schema mentale che conta e la capacità di applicarlo ai giusti flussi magici nel momento e nel modo giusto.
Conoscenza della magia
Ci sono quattro livelli di conoscenza della magia.
Il livello più basso è appunto quello di chi ha un certo livello di quintessenza ma non è mai stato addestrato a utilizzarla. Sensitivi, medium, persone che hanno sviluppato una particolare abilità, come quella di trovare le cose o di sapere sempre dov’è la preda o il nemico. Fra questi ci sono diversi guaritori e persino alcuni addestratori di animali che spesso utilizzano questa loro capacità innata nel loro mestiere.
Il secondo livello è quello delle streghe, degli stregoni e degli sciamani. Queste persone non hanno una conoscenza approfondita delle leggi che governano la magia e spesso non sono neanche in grado di vedere l’energia magica, sebbene gli sciamani possano vedere quella vitale e quasi sempre il Bios. Tuttavia hanno una certa pratica e sul piano della sperimentazione spesso sono anche più esperti di molti maghi. In genere fanno incantesimi molto semplici, preferendo lavorare principalmente con pozioni e amuleti. Una forma di incantesimo tipica di questo tipo di personaggi sono le fatture e le controfatture. Alcuni maghi affermano che gli stregoni non esistono: si tratta di un’affermazione che nasce da un certo pregiudizio nei confronti di questi individui.
Il terzo livello è quello dei maghi e delle maghe, veri e propri studiosi della magia e delle sue leggi. Un mago o una maga non si accontentano di fare magie, ma vogliono comprenderne i più intimi meccanismi, pur mantenendo la loro natura umana praticamente intatta. Fra i maghi esistono vari sottolivelli e specializzazioni, ma si tratta più che altro di una sorta di classificazione interna a uso e consumo della gente comune. Un Arcimago, ad esempio, non è altro che un mago molto esperto e potente, ma sostanzialmente non diverso dai maghi comuni. Così un’Incantatrice è una maga esperta di manipolazione della mente e di illusioni, ma si tratta solo di una specializzazione. La terminologia comunque varia da regione a regione.
L’ultimo livello è quello degli Arcani. Si tratta di maghi che hanno operato potenti incantesimi su sé stessi fino a trasformare la loro natura umana in modo da rendersi più simili agli esseri fatati o, a detta di alcuni, ai demoni. Molto spesso queste mutazioni hanno avuto un effetto anche sulla loro umanità, sul modo di pensare e di relazionarsi nei confronti degli esseri umani, così come sui loro principi etici. La maggior parte sono amorali, come gli esseri fatati, ma alcuni hanno seguito un sentiero che li ha portati a esplorare la natura dei demoni e a diventare simili a loro.
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