Recensione di Mario Laudonio, Progetto Babele
Un mondo fantastico è sempre difficile da illustrare, soprattutto se questo mondo è quello creato da Dario De Judicibus nel suo libro “La lama nera”. Il contesto in cui è ambientata la sua storia, infatti, è estremamente ricco e particolareggiato, curato sotto ogni aspetto. Come ci racconta in premessa lo stesso autore, la sua passione scientifica lo ha portato a ideare un ambiente “che fosse il più possibile realistico, seppure in un contesto fantastico”, per questo motivo si è servito di esperti di astronomia, di storia e di lingue antiche come il celtico o lo svedese antico; ha studiato a fondo la storia, il clima e i costumi affrontando tutti quei problemi di verosimiglianza che vengono spesso sottovalutati, se non ignorati, negli altri fantasy.
Recensione di Sabina Marchesi, SuperEva
Ne “La Lama Nera”, il lettore viene attratto come da una calamita in una lettura fluida e senza cedimenti, non ha l’impressione di aver perso importanti passaggi che lo obbligano a ritornare indietro di qualche pagina per recuperarne il filo logico, ma tutto è come un fiume. Acqua che scorre inesorabile, noncurante degli ostacoli, lungo il letto del fiume dritto al suo obiettivo: il mare.
Intervista di Stefano Baccolini, Terre di Confine
La caratteristica che più colpisce visitando il tuo sito dedicato a La Lama Nera è la cura che tu attribuisci all’ambientazione. Il porre attenzione ai particolari è anche un modo per sconfessare chi ritiene il fantasy un tipo di letteratura superficiale ed edonista.
Recensione di Martina Volonté, Quarta di Copertina
È una storia di antieroi, dove la sopravvivenza del singolo si scontra con il bene comune, e non sempre il dovere riesce a trionfare. Un mondo spietato e violento, dove i sentimenti più puri sono accantonati per far spazio alle imprese avventurose dei protagonisti. Un gioiello (poco conosciuto) del fantasy italiano che consiglio a tutti coloro che sono stanchi della narrativa troppo commerciale che si trova ora nelle librerie.
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